Patrizia Castano è un’artista nata a Varese ma che, da parecchi anni, vive e lavora a Glorenza in provincia di Bolzano. Ha frequentato gli studi artistici a Milano e Urbino. Durante gli anni ’90 è stata curatrice di numerosi “Laboratori Creativi” seguendo il metodo di Bruno Munari, con il quale in quel periodo l’artista ha avuto rapporti personali. É sposata con Giorgio Tagliabue e ha due figli: Riccardo, Art Director a Stoccolma e Marta, interprete a Londra. Tutta la sua famiglia collabora con lei nel suo percorso artistico. Ha esposto in vari spazi pubblici e privati in Italia e all’estero.
Le mie opere nascono dal pensiero e dagli imprevedibili collegamenti che ne derivano, poi la “ visione” prende forma e si concretizza in un’opera. Di solito uso oggetti da assemblare in modo ripetitivo, oppure sperimento la combinazione di più materiali.
Nella mia ricerca ho usato: guanti di plastica, dischetti di ovatta, lexan, rete metallica, collant, ombrellini di carta, fascette di cablaggio.
Con le fascette ho pensato che si prestassero bene all’assemblaggio di innumerevoli pezzi ( anche il gesto “ossessivo” da ripetere migliaia di volte ha per me un significato) e il risultato estetico mi è sembrato soddisfacente. L’ancoraggio dei pezzi ha comportato l’utilizzo di vari supporti, dalla rete metallica, al filo di ferro, al feltro industriale, ogni materiale ha creato differenti risultati visivi. In un caso si è provato ad usare l’aerografo per colorare le fascette bianche, creando un effetto tridimensionale. Credo che ulteriori spiegazioni, a parole, siano una forzatura e tolgano la possibilità ai fruitori di farsi una loro interpretazione soggettiva.